L'orchidea più facile: la phalaenopsis

Le orchidee sono piante un po' complesse da coltivare, alcune richiedono una vera e propria serra riscaldata, altre si adattano all' atmosfera degli appartamenti. Alcune sono epifite  (vivono abbarbicate ai rami o alle rocce, senza che le radici aeree penetrino nel terreno) mentre altre sono terricole.
La specie di orchidea che meglio si adatta alla vita in appartamento ed è quindi di più facile coltivazione si chiama Phalaenopsis. La si trova negli appositi vasetti trasparenti anche al supermercato, di taglia un po' più piccola a di prezzo abbordabile.

La mia phalaenopsis striata in fiore per Ognissanti


Giardino d'autunno

Oggi vi propongo una carrellata di foto del giardino della casa dove sono nata.

In alcuni punti è un po' spelacchiato, ma in altri è ancora bello.

La vegetazione è tipica della collina mediterranea, molte specie sono state scelte tra quelle che vivono spontanee nei boschi vicini.

Il leccio al centro del giardino

Piante da appartamento: l'anthurium

Vi confesso che da giorni pensavo di scrivere un post sulle orchidee. Ma non essendo ancora le mie in piena fioritura e avendo ricevuto diverse richieste da parte di amiche sulla coltivazione di un'altra bella pianta da appartamento, ho deciso di sfruttare lo spazio odierno per parlarvi dell'anthurium.

"Anthurium at lalbagh flower show 7108" by Rameshng - Own work.
Licensed under CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons
https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Anthurium_at_lalbagh_flower_show_7108.JPG
#/media/File:Anthurium_at_lalbagh_flower_show_7108.JPG

La spirea: nuvola bianca o rosa

Pur avendo un terrazzo, oggi vorrei illustrare una pianta che invece in vaso è un po' sprecata.
Non perché sia brutta, non perché sia difficile, ma perché dà il meglio di sé in piena terra, come pianta da siepe o come esemplare isolato.

"Spiraea vanhouttei 20" by Kor!An (Андрей Корзун) - Own work. Licensed under CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons - https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Spiraea_vanhouttei_20.jpg#/media/File:Spiraea_vanhouttei_20.jpg


Parliamo della spirea, che appartiene alla famiglia delle Rosacee: sì, sono parenti delle rose. Al contrario delle cugine, fanno fiori piccoli ma riuniti in corimbi fittissimi, tanto da dare l'impressione di ricoprire interamente i rami e da lontano creano uno strepitoso effetto nuvola.

Colori in autunno-inverno: il ciclamino

Il ciclamino (Cyclamen Persicum) che troviamo comunemente dai fioristi ha il grande merito di essere una delle poche piante a fioritura invernale. E che fioritura...!



"White Cyclamen 1080629" di No machine-readable author provided. Yongxinge assumed (based on copyright claims). - No machine-readable source provided. Own work assumed (based on copyright claims).. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons - https://commons.wikimedia.org/wiki/File:White_Cyclamen_1080629.jpg#/media/File:White_Cyclamen_1080629.jpg








E' una delle mie bulbose preferite, per la forma a cuore delle foglie, verde cupo variegate in una tonalità argentea, e per il sontuoso fiore a cinque petali, di aspetto vellutato e in una ventina di tonalità diverse. I fiori sono portati da un lungo peduncolo rossastro e i petali si piegano all'indietro verso il peduncolo stesso.

Composizione verde for dummies

Per i miei amici pollici neri, una composizione verde a basso costo e piuttosto facile.

Occorrente:
- due piantine piccole di chamaedorea (palmetta nana) a 2.60 €
- due piantine piccole di clorophytum variegato (detto anche nastrino o falangio) a 1 €
- un vaso ovale lungo all'incirca 25 cm e largo 15 del colore preferito (il mio è costato 4 €)
- argilla espansa in granuli
- terriccio universale



Fiori "facili": Hippeastrum

Se per piante "facili" intendete piante che non hanno bisogno nemmeno di un minimo di cure, temo che non ne esistano.
Però l'Hippeastrum ha il pregio di dare fioriture bellissime e molto scenografiche per i colori, la consistenza e la grandezza delle corolle (possono arrivare in casi estremi anche a 30 cm di diametro!). E questo senza impegno eccessivo, perché fa tutto da solo. Va solo piantato e annaffiato. Può essere piantato all'aperto o in appartamento, in questo caso può essere fatto fiorire anche in inverno, mentre fuori vegeta nella stagione calda.

Hippeastrum rosso

Le camelie (camellia japonica)

Andavo alle superiori quando conobbi per la prima volta una camelia, era a fiore rosa, striato.
Mio nonno era contadino e mi aveva portato con sé da un rivenditore di paese per acquisti da orto.
Mentre aspettavo fuori, vidi questo piccolo arbusto, probabilmente una talea radicata. Il fiore era carnoso, i petali di una consistenza vellutata; le foglie verde scuro lucide e cuoiose, in contrasto con il colore chiaro del fiore... 
























Fu un colpo di fulmine, perché è stata la prima pianta in assoluto che abbia acquistato e coltivato, senza conoscerne praticamente niente. E da lì è nata la mia passione per il giardinaggio.
La portai a casa e cercai di capire tramite una enciclopedia che razza di vegetale avessi comprato.


Sì, perché le camelie dalle mie parti non sono diffuse. La causa? Terreno argilloso e acqua calcarea. Provate a piantare in piena terra una camelia nella mia campagna... Muore rapidamente.

Ho capito subito che avevo scelto una pianta difficile. Non perché sia difficile di per sé, ma perché da me non trovava quello che le serviva: terreno acido e acqua non calcarea.
Potevo mollarla? Certo che no.

L'ho coltivata in vaso, le davo acqua piovana (mio nonno aveva una cisterna per irrigare l'orto). È vissuta parecchi anni. E' deceduta a seguito del trasloco dopo il mio matrimonio, non si era facilmente ambientata.
Era diventata grandicella per essere una pianta in vaso, la si spostava a fatica. La sua morte è stata un pochino una ferita, ma mi sono consolata perché il lupo perde il pelo ma non il vizio: ne ho comprate altre cinque!



Ho una santa tenda da sole a riparare dal caldo estivo, le ho spostate nel terrazzo dietro casa dove al pomeriggio c'è ombra, e per le innaffiature... acqua oligominerale in bottiglia (acqua del rubinetto lasciamo perdere, qui vivono tutti con l'addolcitore tranne me).

La Camellia è infatti una pianta acidofila. Questo significa che predilige terreno a ph basso, di bosco, e acqua priva di calcare. Questo perché il calcio presente nell'acqua va a contrastare l'assorbimento del ferro e la pianta si ritrova a vivere in un substrato non più adatto.

Le mie indicazioni si riferiscono soprattutto alla Camellia japonica, che è la specie più diffusa, fiorisce da febbraio ad aprile in genere e ha una varietà di forme e di colori molto ampia. 



C'è un'altra specie coltivata come ornamentale, la Camellia Sasanqua, che si distingue per la forma del fiore, che è spesso semplice, e per la fioritura pienamente invernale (novembre-marzo).

"Camelia1937 (8127642252)" di juantiagues from Pontevedra, España Camelia1937. Con licenza CC BY-SA 2.0 tramite Wikimedia Commons https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Camelia1937_(8127642252).jpg#/media/File:Camelia1937_(8127642252).jpg


C'è poi la Camellia Sinensis, la pianta da cui si ricava il tè, questa bevanda non è altro che l'infusione fatta con le foglie apicali più giovani di Camellia sinensis, raccolte in periodi diversi e fatte più o meno seccare a seconda della varietà di tè (verde o nero, per esempio), per ottenere un gusto più o meno forte. La famiglia a cui appartengono le camelie è quella delle Theacee e sono piante originarie di Cina e Giappone (da cui appunto la definizione japonica).


"Csinensis" di AxelBoldt at en.wikipedia - Transferred from en.wikipedia. Con licenza Pubblico dominio tramite Wikimedia Commons - https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Csinensis.jpg#/media/File:Csinensis.jpg


L'ultima arrivata nella mia collezione (e l'unica di cui sappia con sicurezza il nome perché era l'unica etichettata e inoltre è inconfondibile) è la camellia japonica "General Coletti", i cui fiori grandi e doppi sono variegati in bianco e in rosso. Ogni fiore ha una sua percentuale di colori ed è quindi unico. Questa è la fioritura di marzo 2015, stupenda.



Segue come bellezza un'altra varietà bellissima, la "Oki-No-Nami", antichissima varietà giapponese dal fiore rosa sfumato di bianco e di rosso, il cui nome significa "onde in mare aperto".



Veniamo alle note di coltivazione, che è di difficoltà medio-alta nelle mie zone.


Esposizione: la camelia è una pianta da esterno e da ombra. Tollera il sole del mattino in zone fresche, ma qui al centro Italia sta decisamente bene esposta a nord o a est. Resiste bene al freddo ma il gelo intenso se tardivo può danneggiare boccioli e fiori. Inoltre non ama i venti freddi, quindi meglio posizioni riparate nei climi del Nord, molto utile in tal caso addossarla a un muro che la ripari.

Terreno:  obbligatoriamente acido, si utilizza il terriccio apposito per acidofile. Se piantata in piena terra e il terreno non è adatto, andrebbe "separato" l'impianto radicale dal terreno circostante tramite appositi vasconi da seppellire nella terra (è un lavoro da personale esperto ovviamente). Rinvasare frequentemente oppure aggiungere terriccio nuovo ogni anno per evitare che la pianta soffra il malassorbimento di ferro (vedi avversità: clorosi ferrica).

Annaffiature: devono essere adeguate e frequenti. In inverno e primavera per sostenere la fioritura, in estate perché devono tenere le radici al fresco e perché se soffrono la siccità non produrranno boccioli per la fioritura dell'anno successivo. L'acqua come detto deve essere a basso contenuto di sali. L'ideale sarebbe raccogliere acqua piovana, in mancanza utilizzare acqua del rubinetto acidificata: la mettete in un secchio con un paio di manciate di torba (terricciato acido che trovate nei garden center) e fate decantare per 12-24 h. Io per mia comodità utilizzo acqua oligominerale in bottiglia, avendo pochi vasi. Conviene concimare con un concime per acidofile da marzo a settembre.

Potatura: necessaria solo per dare forma alla pianta, se tende a crescere in modo disordinato. Tagliare sempre vicino a una gemma in modo che possa poi da lì svilupparsi nuova vegetazione. Va fatta in primavera dopo la fine della fioritura. Se la pianta tende ad allungarsi troppo si può cimare (togliere la coppia di foglie giovani in cima la ramo) per favorire il mantenimento, ma io non lo faccio mai, lascio che si sviluppi come meglio crede e tolgo solo eventuali rami secchi.

Avversità: può essere soggetta a cocciniglie, ragnetti rossi e funghi da trattare con appositi rimedi. Devo dire però che sul mio terrazzo non si è mai ammalata. Invece le problematiche qui più fastidiose sono la clorosi ferrica (ingiallimento delle foglie causato dalla perdita di acidità del terreno) e le ustioni solari. Per la prima è necessario rinvasare spesso e/o concimare con dei prodotti a base di chelati di ferro (rinverdenti in commercio nelle agrarie). Per quanto si utilizzi acqua il più possibile adatta, può capitare che il ferro non venga assorbito a sufficienza, specie in vaso. Se l'acqua con cui annaffiate è particolamente dura, conviene dare il chelato di ferro anche preventivamente, piuttosto che attendere che la pianta soffra. Per le ustioni, è ovvio che compaiano d'estate in esemplari troppo esposti al sole: sono proprio bruciature marroni che compaiono sulle foglie, specie sulle punte e sui margini. Unica soluzione è spostare l'esemplare oppure ombreggiare con un cannicciato o una tenda se proprio non è possibile altro (tenete presente che il caldo eccessivo complica la vita, costringendo ad innaffiature più copiose e a coperture di ripiego; quindi bisogna cercare assolutamente di trovare una posizione adatta o la pianta inevitabilmente darà problemi, nonostante l'impegno. Una ombreggiatura può essere utile se magari prende due ore di sole, se ne prende 12 servirà a poco).

Utilizzo: può essere utilizzata in grossi vasi su terrazzi o loggiati in ombra, oppure fatta crescere in piena terra al limitare di un bosco o a gruppi su un prato ombroso e isolato (in questo caso cresce molto di più e se trova clima e terreno adatto diventa un'arbusto imponente, a volte anche delle dimensioni di un piccolo albero).

Costo: le talee molto giovani si trovano sui 15 euro, un esemplare di una certa grandezza può arrivare anche a 30 e oltre.

Fitotossicità: essendo parente della pianta del the, la camelia ha un discreto contenuto di sostanze cardiostimolanti. Un ingerimento di grandi quantità di parti della pianta in bambini o piccoli animali potrebbe essere pericoloso, ma anche molto improbabile.


Link correlati:

- Lo splendido sito della Società Italiana della Camelia, in cui trovate foto, le principali mostre e indicazioni.

- Il sito delle Antiche Camelie della Lucchesia, che ogni anno in occasione della fioritura organizza la visita alle principali ville lucchesi per ammirare esemplari anche centenari; il sito riporta anche una bibliografia specializzata.

- Altri luoghi famosi per la coltivazione delle camelie e per le mostre a loro dedicate sono la zona del Lago Maggiore e la Liguria, con la mostra di Arenzano a fine marzo e gli esemplari ultracentenari di Villa Durazzo Pallavicini a Genova Pegli. 

Le mie rose inglesi

Sicuramente gli appassionati di rose già sapranno, ma per chi non ha esperienza in questo campo voglio spiegare che cosa sono le rose inglesi.
Questo speciale gruppo di rose è stato ottenuto dall'ibridatore inglese David Austin negli anni '70, incrociando le classiche rose che conosciamo oggi (ibridi di tea, ottenuti a fine '800) con le rose antiche (quelle tipiche dei secoli scorsi, con corolle tondeggianti e divise in quarti).
Nacquero così delle rose che hanno le caratteristiche peculiari delle antiche (corolla tondeggiante, moltissimi petali) con la robustezza delle moderne e la caratteristica di un profumo spesso intenso.

La prima rosa inglese creata da David Austin
"Rose Constance Spry バラ コンスタンス スプライ (8053959415)" di T.Kiya from Japan - Rose Constance Spry バラ コンスタンス スプライ. Con licenza CC BY-SA 2.0 tramite Wikimedia Commons - 




Plumbago Bleu Fonce

Viene chiamato plumbago capensis o plumbago auricolata; in italiano plumbaggine o piombaggine, nome comune gelsomino azzurro.

E' una pianta sarmentosa, cioè con lunghi tralci che possono ricadere o spingersi in alto, se adeguatamente sostenuti. Non un vero e proprio rampicante, quindi, ma con il giusto supporto può dare soddisfazione anche in verticale.
Lasciato a se stesso crea una siepe disordinata e verde, costellata da numerosi e continui gruppi di fiori azzurri.
La specie tipo tende all'azzurro chiaro, mentre la varietà che ho acquistato io, la "Bleu Fonce", ha fiori di un azzurro più intenso.
E' un colore stupendo, non facilmente riscontrabile nelle comuni piante da fiore, un anticipo di cielo.




Rhyncospermum Asiaticum "Tricolor"


Se digitate in un motore di ricerca Trachelospermum o Rhyncospermum, otterrete come risultato immagini e articoli riguardanti il cosiddetto falso gelsomino:

"Trachelospermum jasminoides1pizzodisevo" di pizzodisevo - http://www.flickr.com/photos/globetrotter1937/114062490/in/set-72057594079513552?#comment72157600026213179. Con licenza CC BY-SA 2.0 tramite Wikimedia Commons - https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Trachelospermum_jasminoides1pizzodisevo.jpg#/media/File:Trachelospermum_jasminoides1pizzodisevo.jpg


Esiste però un cugino di questa pianta rampicante molto meno diffuso. Trattasi del Rhyncospermum Asiaticum "Tricolor".

Anche il "Tricolor" ha caratteristiche da rampicante, ma il suo utilizzo principale è come tappezzante o ricadente. La fioritura è bianca e profumata, ma insignificante; perché viene coltivato per la bellezza delle foglie, le quali, come dice il nome, sono di tre colori.
I germogli giovani infatti hanno foglie rosa e bianche, a volte macchiate di verde, che crescendo evolvono verso un verde chiaro venato di rosa. Con il freddo inoltre si colorano di rosso intenso.


Questo è il mio giovane esemplare, tenuto in vaso su un davanzale e fatto ricadere.



Benvenuti!





L'attesa è un fiore semplice. (Christian Bobin)


Questo blog vuole essere una sorta di diario di bordo del mio essere appassionata di piante e fiori.
Sono nata in campagna e fin da piccola ho avuto la fortuna di poter abitare in un luogo abbastanza incontaminato; ho imparato dal mio adorato nonno l'amore per la terra e di mio ho messo una grande passione per le piante fiorite.
Quello che in famiglia era un lavoro a fini orticoli per la produzione di frutta e ortaggi l'ho messo a frutto soprattutto per le piante ornamentali.
Non ho titoli di studio da esibire in merito, sono laureata in storia, non in agraria.
Ma ho una piccola esperienza pratica, che tuttora, trasferitami in città, cerco di portare avanti con due balconi stracolmi di piantine.
Perché questo titolo?
Deriva dalla citazione che trovate sopra. L'ho scelta perché parla di attesa e di fiori. Chi coltiva sa benissimo quanto è necessario attendere. La pazienza del lavoro, l'attesa del sole o della pioggia, le cure necessarie, e la Vita che ogni volta riesce a stupirci.
Chi coltiva una pianta assiste ogni volta al miracolo del ciclo naturale della nascita, della pienezza e della morte, che però non è semplicemente morte ma porta in sé il seme della rinascita.
Non c'è cosa più bella che sapersi partecipe di questo ciclo e di poterlo in alcuni casi guardare da vicino.

Il mio scrivere sarà quindi condividere (specialmente per chi si ritiene un principiante) un'esperienza di coltivazione, e l'amore per il verde; se da questo mio gesto deriveranno poi consigli o dritte che potranno essere utili a qualcuno, ben venga.

Buona lettura.

Novella