Composizione verde for dummies

Per i miei amici pollici neri, una composizione verde a basso costo e piuttosto facile.

Occorrente:
- due piantine piccole di chamaedorea (palmetta nana) a 2.60 €
- due piantine piccole di clorophytum variegato (detto anche nastrino o falangio) a 1 €
- un vaso ovale lungo all'incirca 25 cm e largo 15 del colore preferito (il mio è costato 4 €)
- argilla espansa in granuli
- terriccio universale






Se come me non potete lavorare fuori in giardino, è consigliabile proteggere il piano di lavoro con qualche straccio; e magari può essere utile un paio di guanti per evitare di passare minuti a togliersi il terriccio da sotto le unghie!
Il primo passo è quello di riempire il vaso con uno strato di argilla espansa, che farà da drenaggio favorendo lo scolo dell'acqua (se riuscite a procurarvela va bene anche della semplice ghiaia).



Subito dopo coprire con due o tre dita di terriccio universale, dove poi si andranno a collocare le piante.



A questo punto prendete i vasi delle palmette e, capovolgendoli, provate ad estrarre tutto il pane di terra dal vasetto, aiutandovi stringendo il vasetto stesso e con qualche colpetto (se proprio non si riesce provare molto delicatamente a tirate la pianta, ma ripeto: molto delicatamente, o si possono fare danni. Se proprio il vaso è ostico conviene tagliarlo con delle forbici robuste,  cercando di stare vicino al bordo per non recidere le radici).



Essendo piante alte, metterò le palmette nella parte posteriore del vaso, così che vada nona fare da sfondo.
Facciamo una buchetta nel tericcio di fondo e alloggiamoci il pane di terra.




Ripetiamo l'operazione con i clorophytum, che invece sono bassi e pendenti, e stanno bene in primo piano, magari crescendo faranno un po' l'effetto cascata.


A questo punto viene la parte più noiosa: aggiungere il terriccio universale necessario, a piccole manciate, fino a riempire il vaso (mai fino all'orlo, è meglio lasciare sempre 2 o 3 cm perché si raccolga l'acqua di annaffiatura senza fuoriuscire). Va posta particolare attenzione ai vuoti, sollevando sempre con molta delicatezza le foglie e inserendo il terricco in qualsiasi spazio libero. Siccome il terriccio con la prima annaffiatura tenderà ad abbassarsi, conviene compattare un po', senza eccedere, la terra con le mani, in modo che le piantine siano ben coperte e ben salde e non rimangano sacche d'aria a contatto con le radici. Non premere troppo però o si rischia di ostacolare il deflusso dell'acqua quando si annaffia.
Questo che segue per esempio tra le due piante è un buchetto in cui c'è da aggiungere terra e da compattare.



Finito il lavoro, non resta che annaffiare bene e trovare un luogo dove mettere la composizione.
Dopo la piantagione, può darsi che le nostre piantine  si sentano un po' tristi, ma una volta che avranno allungato le radici verso il terreno fresco si riprenderanno alla grande. E riusciranno a riempire tutto il vaso.



Le chamaedorea sono piante un po' più delicate mentre i clorophytum sono in genere molto robusti.
Hanno il pregio di non essere tossiche per gli animali e hanno comunque necessità simili. 

Per far durare la composizione è quindi necessario:

- esporla alla luce di una finestra ma non al sole diretto, che può causare scottature alle foglie delle palmette; la luce intensa serve anche ai clorophytum per mantenere la variegatura.

- annaffiare moderatamente d'inverno e un paio di volte a settimana in estate, sempre verificando che il terreno non sia troppo umido e che non resti acqua nel sottovaso.

- se durante l'inverno l'aria nell'appartamento è troppo secca, nebulizzare spesso le foglie oppure mettere nel sottovaso sempre i nostri amici granuli di argilla espansa, coprendoli d' acqua, in modo da creare un microclima umido che giova alla pianta senza far entrare l'acqua a contatto con le radici o con il fondo del vaso.

- da marzo a ottobre fertilizzare con un concime liquido per piante verdi, dimezzando le dosi presenti sul flacone.

Tenete presente che se avrete successo le palme diventeranno alte quanto voi e dovrete rinvasarle, mentrei i clorofiti diventeranno masse disordinate e ricadenti con moltissimi "figli", che si possono staccare e ripiantare altrove. Ovviamente sto esagerando, è ovvio che la pianta crescerà in base al terriccio e al vaso che avrà a disposizione. Ma se trovate una buona posizione avete buone possibilità di dover rinvasare le piante separatamente, dopo un po', perché non più adatte a una piccola composizione.

I clorofiti fanno anche dei fiori bianchi, non molto vistosi. Le palmette invece difficilmente fioriscono in appartamento, anche perché ci sono specie maschili e femminili. In natura, se i fiori femminili vengono fecondati, le piante si coprono di bacche gialle.

Che ne dite amici pollici neri, volete provare?

3 commenti:

  1. Io sarei tentata ma ho poco posto in casa...pero'all'ultima mostra che abbiamo fatto dove lavoto le mie piante d'appartamento hanno fatto un figurone.

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  2. GRazie Nove!
    Molto utile questi consigli.Credo di avere questo tipo di pianta, clorophitum credo.
    Era morta ahimè e da poco tempo ha messo microfoglioline di lato.Credo si stia ripredendo.
    Appena ho un attimo di tempo, ti aggiungo nella mia lista di blog che seguo (non mi ricordo come fare)

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