La chiamò passione incarnata e in un trattato sulla Passione di Cristo spiegò la sua interpretazione di un fiore così complicato e unico al mondo: i filamenti azzurri simboleggiavano al corona di spine, i cinque stami (verdi con antere gialle) le ferite di Nostro Signore, i tre pistilli erano i chiodi, petali e sepali (10) gli apostoli rimasti fedeli, la base del pistillo era la colonna della flagellazione e i viticci le corde.
Interpretazione fantasiosa di un religioso, certo, ma nel 1753 anche Linneo si rifarà a questa interpretazione, dando a questa stupenda pianta il nome di Passiflora che in latino appunto significa fiore della passione e il cui frutto a tutt'oggi si chiama frutto della passione. Anche la famiglia a cui appartengono più di 500 specie si chiama "delle Passifloracee".