Fiori estivi: il girasole

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Narra il mito greco che una ninfa oceanina di nome Clizia, innamorata di Apollo, dio del Sole, abbia per gelosia denunciato la relazione di una certa Leucotoe con il medesimo Apollo, causando quindi la morte della povera ragazza per mano del padre. Apollo ne fu sdegnato, ma Clizia continuava ad adorarlo e a passare tutto il giorno seguendo il carro del Sole. Alla fine, impietosito - o chissà, forse infastidito - Apollo la tramutò in un girasole.
Per questo il girasole, tra i molti significati che ha nel linguaggio dei fiori, significa anche amore non ricambiato. Ma esso è soprattutto simbolo di allegria, vitalità, fedeltà.
In molte culture è associato al sole, per la forma e il colore, per il fenomeno di movimento detto eliotropismo (da cui il nome italiano girasole, mentre in latino si chiama Helianthus, che vuol dire fiore del Sole): soprattutto era associato ad disco solare dal popolo degli Incas.

Peccato che il mito greco non possa riferirsi al girasole! Questo perché l'Helianthus, ormai diffusissimo ovunque e considerato quasi infestante in certe zone, è in realtà originario dell'America, fu esportato in Europa dai primi conquistadores, e quindi non era noto agli antichi europei. Il mito si riferisce probabilmente alla pianta di eliotropio, anch'essa in movimento dietro il sole, come dice il suo nome.



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La specie tipo si chiama Helianthus annuus, battezzata così da Carlo Linneo nel XVIII secolo. E' una pianta erbacea annuale, anche se esistono alcune altre specie perenni che però sono più piccole e meno decorative, quindi meno coltivate. Appartiene alla famiglia delle Composite, o Asteracee, secondo la più recente denominazione. 
Ha foglie grandi cuoriformi rette da un lungo picciolo, un fusto robusto lungo anche più di due metri, e la pianta è coperta di una peluria ruvida. Le radici sono fittonanti e espanse, ben ancorate e profonde. 


By Rob Hille - Own work, Public Domain,
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Fiorisce in estate, con il picco che va da agosto a ottobre, in base all' epoca di semina. Il fiore è il classico "margheritone" delle Composite/Asteracee: all'esterno ha dei petali allungati e colorati che servono ad attirare gli insetti impollinatori, ma che non sono i veri fiori: sono detti "ligule".
I veri fiori sono all'interno del disco centrale più scuro, da cui si originano poi i frutti, detti acheni, neri o in varie sfumature di grigio e bianco, i quali contengono i semi veri e propri. Nel disco i frutti sono disposti a spirali matematicamente perfette, simmetriche, secondo la sequenza aurea di Fibonacci.


Achenio e seme by Kaldari - Own work, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=6691452


Il girasole si propaga per semina e si ibrida facilmente. Sono state create quindi, oltre alle classiche da coltivazione, alcune varietà con fiore colorato (oltre al classico giallo, giallo/arancio, arancio chiaro, arancio bruciato, rosso scuro quasi marrone). Altre sono state selezionate per avere fiore doppio con moltissimi petalie disco centrale quasi assente, tipo pompon. 
Gli ibridi però sembrano soffrire una riduzione della fertilità. 



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Il girasole è impollinato da insetti, soprattutto api e bombi, e se ne ricava anche un tipo di miele. 
I semi cadono vicino alla pianta e poi vengono trasportati più lontano dalle formiche. Sono commestibili , vengono tostati o salati; inoltre se ne ricava l'olio di girasole. 
La pianta si usa in erboristeria, ma anche nell'industria, sotto forma di olio per motori e biodiesel; i semi fungono da mangime per uccelli e roditori, e produce un lattice su ci sono degli studi sperimentali per utilizzarlo al posto del lattice classico, che provoca allergie ad alcune persone.



Cultivar "Prado Red" by Moyra Turkington - Own work, Public Domain,
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Ma parliamo della caratteristica principale del girasole: l'eliotropismo. 
Sfatiamo un mito: tutte le piante seguono la luce e crescono verso di essa. Solo che in alcune specie questo movimento è molto evidente, mentre in altre che crescono più lentamente non si vede ad occhio nudo. 
Alcune piante eliotropiche possiedono delle cellule particolari nei piccioli e nei fusti dette pulvini, che sono preposte, "gonfiandosi", a far cambiare la posizione di fiori e foglie.
Nei girasoli invece è la crescita rapida e asimmetrica del fusto che causa il movimento: crescendo di più da una parte del fusto, il capolino si sposta. I girasoli non hanno quindi pulvini ma sono gliormoni vegetali, chiamati auxine e gibberelline, che rifuggendo la luce si accumulano nelle parti in ombra dello stelo, causando il gonfiore del fusto che porta poi al movimento.
I girasoli in pratica sono esposti a est al mattino, seguono il sole verso ovest e durante la notte si spostano per tornare a est al mattino. Questo avviene finchè il fiore non sboccia. A fiore sbocciato il capolino si ferma, di solito ad est. L'eliotropismo sembra favorire, tramite il calore del sole, sia la crescita e maturazione della pianta, sia gli insetti impollinatori. 


Spirali simmetriche di frutti nel girasole By 3268zauber - Own work, CC BY-SA 3.0,
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La coltivazione del girasole è facile, la pianta chiede solo un sufficiente apporto di acqua. 
Si adatta a tutti i terreni, ama soprattutto quelli calcarei o silicei, a ph neutro. Si trova bene al sole (solo in luoghi molto caldi si semina a mezz'ombra) ma tollera bene anche il freddo, per cui si coltiva fino ad un'altezza di 1500 metri sul mare. Si semina a marzo al Sud e ad aprile al Nord. 

Per gentile concessione di Alessandra Congiu



Esposizione: pieno sole, a mezz'ombra solo in luoghi particolarmente caldi. Unica controindicazione potrebbero essere i luoghi molto ventosi, dove serve un tutore a cui legarlo per evitare che si pieghi o si spezzi.

Terreno: qualsiasi, purché possa avere sufficienti irrigazioni. Può essere coltivato anche in vaso ma deve essere un contenitore ampio, perché cresce molto in altezza, rischiando di rovesciarsi. Anche in questo caso è consigliabile un tutore. Non serve concimare. Si moltiplica per semina, ha semi grandi e una germinazione veloce, tanto che si consigliano per farli coltivare ai bambini.

Annaffiature: regolari, il terreno deve essere tendenzialmente umido, soprattutto in estate. Tollera grazie alle radici profonde una breve siccità ma non deve mancare l'acqua. Attenzione a non eccedere comunque, umido non vuol dire zuppo; e come sempre favorire il drenaggio.

Potatura: si tolgono i fiori appassiti se usati come piante ornamentali, altrimenti si lascia che maturino i semi.

Avversità: se il terreno non fa scorrere via l'acqua si possono verificare marciumi al colletto (la parte che collega il fusto alle radici). Le piante giovani possono essere danneggiate da chiocciole e limacce.

Utilizzo: oltre che nei campi, bellissimi in piena fioritura, dal punto di vista ornamentale si possono utilizzare nelle bordure miste, oppure in vaso, come esemplari isolati. Si utilizza anche come fiore reciso. Quasi tutte le specie sono alte e richiedono un certo spazio. Ovviamente stanno benissimo anche nell'orto.

Costo: si trovano soprattutto bustine di semi a costo minimo.

Fitotossicità: nessun problema di tossicità.

Curiosità: anche il topinambour è una specie di Helianthus: Helianthus tuberosus. Se ne consumano appunto i tuberi, il cui sapore somiglia a quello del carciofo. Si coltiva similmente, ma è perenne. Il topinambour oltre a essere buono per l'orto ha anche dei fiori simili al girasole, di colore giallo, ma più piccoli e comunque belli da vedere. 



Link correlati:

scheda di coltivazione dal sito Eden dei Fiori. 

- Un breve video con consigli di coltivazione

- Un articolo per approfondire l'eliotropismo e la sequenza aurea di Fibonacci, se siete curiosi di matematica e scienze

- Per il topinambour invece potete leggere qui

Commenti

  1. È il mio fiore preferito 🌻🌻

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    1. Anche a me piace molto, anche perché essendo nata ad agosto è un po' il mio fiore simbolo. Ma resto con le rose al primo posto :)

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