Fiori estivi: la portulaca

 

By Martin Greslou - Own work, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=6940553

La portulaca appartiene alla famiglia omonima delle Portulacacee. 

Il nome probabilmente deriva dal latino portula, che significa "piccola porta" e dovrebbe riferirsi alla piccola apertura che di crea sulle capsule dei semi quando sono mature. C'è chi suggerisce una derivazione da porcus, cioè maiale... dove la C si sarebbe trasformata in T, ma è una interpretazione meno seguita.


By Ping an Chang - Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=80002369


Sono piante originarie dei climi caldi del Sud America ma sono ormai diffusissime anche in Europa e in Italia. 

In particolare, esiste una specie quasi infestante che si trova frequentemente nei campi e negli orti, che viene volgarmente chiamata "porcellana" ed è pure commestibile! È la Portulaca oleracea, un'erba strisciante con fusti rossastri e piccole foglie verdi cilindriche. Ha fiori piccoli di colore giallo e viene usata nelle insalate, nelle zuppe e anche fritta. Anche i semi essiccati sono commestibili. Ha un sapore asprigno con una punta di amaro.

Portulaca oleracea By Giancarlo Dessì (Posted by --gian_d 21:26, 15 November 2006 (UTC)) - Professional Institute of Agriculture and Environment "Cettolini" of Cagliari (Sardinia, Italy), CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1372551

Qui parleremo invece della principale specie da fiore coltivata: la Portulaca grandiflora e i suoi numerosi ibridi. 
Ha fusti rossastri, foglie piccole cilindriche o aghiformi, leggermente pelose. Rami e foglie sono carnosi, il che le assimila alle piante cosiddette succulente, i cui tessuti immagazzinano acqua, similmente alle piante grasse. 


By Mylakegarden - Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=49737335


I fiori sono semplici, con un gruppo di evidenti stami gialli e a volte con una "gola" gialla o bianca; ma esistono pureb varietà a fiore doppio, con gli stami nascosti dai molti petali arruffati.
I fiori si aprono al sole del mattino e si chiudono la sera al tramonto. Sono delicati e di breve durata ma nascono continuamente dalla tarda primavera al  primo autunno. 


By Carl E Lewis - Portulaca grandiflora, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=8293202


Ai fiori seguono capsule verdi, che contengono tanti minuscoli semini, le quali una volta mature si aprono. Le portulache attirano molti insetti impollinatori e si ibridano con molta facilità, per cui è frequente che spuntino nuove piantine vicino alla pianta madre e che i colori dei fiori possano essere diversi, anche striati o bicolori. 

By Ton Rulkens - Flickr: Portulaca grandiflora - double, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=20744128


Sono piante robuste, adatte ai climi caldi, non sopportano il gelo e vanno irrigate con moderazione. Cure ulteriori: quasi nessuna. Hanno portamento parzialmente eretto,  ricadente o tappezzante e tendono a essere invasive. 
Sono perenni, ma dove gela muoiono in autunno e si ripiantano ogni anno. A meno di non coltivarle in vaso e ritirarle durante l'inverno. In Italia si coltivano all'aperto come perenni solo al Sud e sulle coste. Tra l'altro sopportano bene il salmastro e quindi sono adatte anche ai giardini vicino al mare. 



Disegno botanico portulaca grandiflora By Louis van Houtte - Scan of original book from Botanicus, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=20824856


Esposizione: sole, anche pieno.  All'ombra non fiorisce e "fila", allungandosi verso la luce con fusti evidentemente indeboliti. Non tollera temperature sotto i 10 gradi, se in vaso in autunno va ritirata oppure trattata da annuale. Al Sud in genere si comporta come una pianta perenne. Tollera bene il salmastro e pure la siccità, se in piena terra. 

Terreno: non è per niente esigente, basta assicurare un normale terreno, anche povero, che sia drenato e non argilloso, in modo che l'acqua defluisca bene. E una delle poche piante ornamentali che vive meglio su suoli calcarei.  In vaso va benissimo terriccio universale, alleggerito con inerti (pomice, perlite) o sabbia. Va bene anche un comune terriccio per piante grasse. Può essere concimata in primavera ed estate, durante la fioritura, ogni 30 giorni, con un concime per piante fiorite; ma non è strettamente necessario, si arrangia bene anche senza. Si moltiplica per seme (in primavera in ambiente protetto per poi trapiantare, oppure a maggio direttamente a dimora) ma si riproduce facilmente anche per talea.
I semi sono molto piccoli quindi si seminano a spaglio, coprendoli appena e annaffiando con uno spruzzatore finché le piantine non sono robuste.

Annaffiature: Tollera bene la siccità e non gradisce i ristagni, quindi il terreno deve asciugare tra una innaffiatura e l'altrs. In piena terra è robusta tanto da poter vivere nel giardino roccioso o come tappezzante,  ma attenzione: non è calpestabile. In vaso serve un pochino più di acqua. In inverno se viene riparata si può lasciare all'asciutto o quasi, in base a quanto vegeta.

Potatura: si tolgono regolarmente i fiori appassiti, in quanto la pianta così rifiorisce per tutta l'estate di continuo. Si possono tagliare alla base eventuali rami secchi.

Avversità: Può occasionalmente essere preda di afidi ma in genere è pianta sanissima. Solo se tenuta all'ombra e/o bagnata troppo può essere soggetta a marciume delle radici. 

Utilizzo: piccoli esemplari possono essere coltivati in vasi o fioriere. In terra si possono fare delle bordure basse, oppure si usano come tappezzanti e nel giardino roccioso. Si possono fare accostamenti di più colori oppure cesti monocromatici con più piante succulente dalle necessità simili, tipo i mesembriantemi.

Costo: non è una pianta costosa, nei garden piante di piccole o medie dimensioni si trovano anche a pochi euro. Inoltre si moltiplica facilmente per seme a costo irrisorio.

Fitotossicità: nessuna. La oleracea si può mangiare tutta: foglie, fusti e anche i semini, dopo averli essiccati. Attenzione però: la Portulaca grandiflora, al contrario della oleracea, non è commestibile. La oleracea contiene ossalati quindi il suo consumo può essere dannoso per chi ha problemi di calcoli renali. Inoltre la portulaca raccolta in campi e orti non conosciuti potrebbe essere stata trattata con pesticidi, quindi meglio piantarla nel proprio orto oppure raccoglierla in zone assolutamente sicure. La fioritura attira api e altri insetti. 

Curiosità: nell'antichità e nel Medioevo la Portulaca oleracea veniva utilizzata come erba apotropaica: credevano che tenesse lontano il malocchio. 


Link correlati:

- scheda di coltivazione dal sito Eden dei Fiori. Se fate click sui link presenti potete scegliere di leggere le schede anche delle principali varietà, oleracea e grandiflora.

- Un breve video con consigli di coltivazione

- Se siete interessati alla cucina trovate un articolo sulla portulaca oleracea sul sito Il Giornale del Cibo

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