Erica e calluna, regine della brughiera

 

Erica carnea By Krzysztof Ziarnek, Kenraiz - Own work, CC BY-SA 4.0
https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=96680129

Se parliamo di acidofile, non possiamo non citare il simbolo per eccellenza: l'erica. Tipica pianta da brughiera (da cui il termine brugo con cui è conosciuta in Italia), veniva un tempo utilizzata per fare le scope ma ha un valore ornamentale dovuto ai fiori e al portamento basso e cespuglioso di alcune specie, che formano veri e propri cuscini. Con questo nome spesso si confondono in realtà due piante simili ma non uguali.



La calluna vulgaris è una unica specie, fiorisce in estate e autunno fino al freddo inoltrato, ha foglie chiuse sovrapposte e calice diviso, come mostra la seguente foto.

Calluna vulgaris dettaglio By Pmg - Own work, Public Domain,
 https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4602157

L'Erica propriamente detta invece comprende circa 500 specie, alcune anche a portamento arbustivo; ha foglie aghiformi che si aprono verso l'esterno e fiorisce a fine inverno. I fiori non sono divisi ma hanno un lungo calice intero, come vedete qua sotto in una foto ravvicinata di una Erica herbacea.

Erica herbacea By Kurt Stüber [1] - caliban.mpiz-koeln.mpg.de/mavica/index.html part of www.biolib.de,
 CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4010

Sono piante molto resistenti, con fusti legnosi, che sopportano vento, freddo, neve e gelo; per questo sono molto utilizzate nelle aiuole e nelle composizioni in vaso durante l'inverno. Invece non tollerano a lungo l'esposizione al sole caldo né i terreni basici, e tantomeno l'acqua calcarea (il calcare interferisce con l'assorbimento del ferro e non è tollerato, da nessuna specie acidofila). 


By Kurt Stüber [1] - caliban.mpiz-koeln.mpg.de/mavica/index.html part of www.biolib.de,
CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=3177

Tra le eriche ci sono specie più o meno alte, ma tutte o quasi inferiori al metro di altezza. Questo perché crescono su terreni acidi ma poveri di humus, dove crescono pochi o nessun albero, con ambienti coperti da specie erbacee o arbusti, e appunto eriche e callune. Spesso sono terreni di montagna, esposti alle intempeeie e al vento. Ecco perché queste specie sono robuste: si sono adattate a un ambiente difficile, freddo e umido ma con terreno povero. 

Erica seriphiifolia By Di Turner - https://www.inaturalist.org/photos/16155685, CC0,
https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=112544671

Sono tipiche delle regioni settentrionali, e particolarmente diffuse e amate in Gran Bretagna e soprattutto in Scozia, dove hanno un forte valore simbolico, essendo considerate piante portafortuna (in particolare l'erica bianca si regala per omaggi alle persone amate e soprattutto per i matrimoni).


Erica desmantha By Tony Rebelo - https://www.inaturalist.org/photos/62951780, CC BY-SA 4.0,
https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=112515362

I fiori sono molto spesso rosa o violacei, più raramente bianchi. 
Ultimamente si trovano anche piante dai colori più insoliti ma spesso sono colorate artificialmente con inchiostro iniettato, quindi finiranno poi per tornare a fiorire del loro colore originale.
Personalmente trovo che sia una violenza che si fa alla pianta, se voglio una pianta rossa compro una salvia, se la voglio blu una lobelia, non un'erica, il cui fascino discreto e semplice si esprime bene nei toni del rosa e soprattuto del bianco. Lo dico io che amo i colori nei fiori e che a volte snobbo i fiori bianchi, ma questa pianta nei toni chiari ha un fascino tutto particolare, da fata della brughiera.
In questa foto vedete gruppi di erica rosa assieme a un cespuglio di ginestra gialla.


Brughiera con ginestra ed erica by Stephen Craven, CC BY-SA 2.0,
https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=109436934

Esposizione: sono piante da ombra;  a limite mezz'ombra con il sole al mattino, ma solo nelle zone fresche. Al sole vivono solo in montagna. In Italia sono specie che non crescono bene se non in ombra o in altitudine, infatti le specie spontanee sono diffuse sulle Alpi, molto meno sugli Appennini e non si trovano al Sud.

Terreno: assolutamente acido, buon terriccio di foglie e torba, addizionato magari con sabbia e/o inerti per evitare il ristagno d'acqua, che temono particolarmente; andrà bene un normale terriccio per azalee e altre acidofile curando bene di mettere uno strato drenante di sassi, cocci o simili sul fondo della buca o del vaso. Sono in genere piante robuste e generose, può giovare una concimazione aggiuntiva se fatta con criterio e senza esagerare con fertilizzanti liquidi ben diluiti (dimezzare sempre le dosi indicate!) nel periodo di crescita e fioritura (mai se sono ferme e a riposo per troppo freddo o troppo caldo). Si rinvasano dopo la fioritura, anche ogni anno, perché riempiono molto velocemente i vasi con le radici.

Annaffiature: costanti ma senza esagerare con la quantità. quindi poca ma spesso. Il terriccio deve rimanere sempre un po' umido, senza essere fradicio. In estate possono essere nebulizzate se fa caldo e soffrono il secco. Le.eriche resistono abbastanza bene anche a un certo grado di siccità, le callune gradiscono maggiore umidità. 

Potatura: non necessaria se non per riordinare la pianta e togliere eventuali rametti secchi, specie dopo l'inverno. Se si deve intervenire sui rami vivi, meglio farlo dopo la fioritura. 

Avversità: non tollerano calcare nel terreno e nell'acqua; in questo caso deperiscono e muoiono velocemente. Non tollerano nemmeno il caldo. Per il resto sono quasi indistruttibili, a parte il marciume delle radici e attacchi di ragnetto rosso se sono tenute al secco nei periodi estivi. Se sono un po' sciupate durante i periodi freddi, ricacceranno facilmente con la bella stagione.

Utilizzo: per aiuole e vasi con una nota di colore anche in stagioni umide e fredde, per siepi basse e cuscinetti, nei giardini rocciosi, per coprire zone fredde e ombrose; vengono utilizzate anche nelle composizioni invernali dai fioristi, insieme ad altre piante come ciclamini, edere, viole, cavoli ornamentali, oppure accostate a piante da bacca, come la skimmia. Sono usate anche come fiori secchi.

Costo: si trovano piantine a pochi euro nei vivai, garden e supermercati nel periodo autunnale.

Fitotossicità: sono piante innocue; anzi, sono utilizzate per la produzione di un miele pregiato e in erboristeria come aiuto per le malattie urinarie; gli antichi ritenevano che le eriche avessero la proprietà di rompere i calcoli alla vescica.


Link correlati:

- Scheda sulla calluna dal sito Eden dei

- Video sulla coltivazione di Giardinaggio.it

- Altro video di approfondimento con esempio di composizione invernale da esterno a cura dei Vivai le Georgiche!


2 commenti:

  1. Mi piacciono entrambe ma con le acidofile non ho fortuna!

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    1. Nella mia zona è tutto calcareo, acqua e terreno. Tengo due camelie e due gardenia in vaso e do loro l'acqua in bottiglia a basso contenuto di sali... ci vuole una buona dose di pazzia. Vivono benino ma non saranno mai sl top. Anche perché fa sempre più caldo... e in estate soffrono.

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