Chloris ovviamente non gradì e per punire la ninfa la trasformò in un fiore. La sua condanna sarebbe stata di schiudersi in anticipo rispetto agli altri, motivo per cui i suoi petali delicati sarebbero stati dispersi dal forte vento di tramontana e nulla sarebbe giunto a farsi accarezzare dalla lieve brezza primaverile.
"Colorful-Anemone-coronaria-Zachi-Evenor" by Zachi Evenor - Flickr: http://www.flickr.com/photos/zachievenor/11065470796/. Licensed under CC BY 3.0 via Wikimedia Commons |
Un altro mito di origine latina parla invece dell'anemone come nato dal sangue di Adone, morto e pianto da Venere. A favore di questa interpretazione, secondo cui il nome deriverebbe da una parola di origine siriana che significa lamento, parla il ritrovamento di resti di anemoni nelle tombe etrusche e nelle piramidi, il che fa pensare che, almeno per Etruschi ed Egizi, fosse considerato il fiore dei morti, un po' come i nostri crisantemi, a torto per questo bistrattati come fiori da giardino.
Personalmente, da ex grecista, preferisco la prima versione, anche se contraddetta dall'archeologia, ma non dalla botanica.
Sì, perché i semi dell'anemone sono come tante piccole piume: il vento le solleva e le distribuisce dove vuole. E' una pianta adattissima perciò all'inselvatichimento.
"PikiWiki Israel 10702 Plants of Israel" by מרכז להב"ה נתיבות, מאלבום: ארכיון כפר מימון. Licensed under CC BY 2.5 via Wikimedia Commons |
Si tratta tecnicamente di una pianta rizomatosa o tuberosa, a seconda della specie. Il rizoma è un fusto modificato che fa da organo di riserva sotterraneo e che cresce e si sviluppa in orizzontale, e dalla cui parte superiore nascono le nuove gemme. Altri esempi di piante rizomatose sono lo zenzero, l'asparago, l'iris, il mughetto. Il tubero invece è un fusto o una radice ingrossata di forma irregolare e quello dell'anemone si presenta come una specie di sassolino marrone, senza gemme, senza segnali di vita.
Eppure se piantato in terreni non troppo umidi riesce a ricoprire in pochi anni vasti prati.
"2010. Выставка цветов в Донецке на день города 73" by Andrew Butko. Licensed under CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons |
Ci sono varie specie di anemoni, molte delle quali selvatiche. Ne segnalerò tre che sono le più diffuse a scopo ornamentale.
La prima specie quanto a diffusione, e considerata specie tipo anche da Linneo, è un classico: l'anemone coronaria, così chiamato per la corona di petali che circonda il centro di colore scuro. E' la specie più sontuosa e colorata, nei toni del rosso acceso, del viola-blu, ma anche violetto, fucsia, bianco, con la costante degli stami e del bottone centrale che allo sguardo e al tatto pare fatto di velluto nero.
Esiste una varietà chiamata St. Brigid che ha fiori con petali doppi.
"Anemones101" by Golf Bravo - Own work. Licensed under Attribution via Wikimedia Commons - https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Anemones101.jpg#/media/File:Anemones101.jpg |
La seconda specie interessante è l'anemone blanda, particolare perché ha fiori delicatissimi, in tutti i toni del bianco, rosa e azzurro, a forma di margherita, con tanto di vistosi stami gialli.
"Oosterse anemoon (Anemone blanda)" by Rasbak - Own work. Licensed under CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons |
L'ultimo gruppo di anemoni invece è un po' più particolare, perché sono piante perenni e alte 50-60 cm contro i circa 15 cm delle altre varietà. Mentre le due specie illustrate finora sono tuberose, il prossimo gruppo è dotato di rizoma. Sto parlando dei cosiddetti anemoni giapponesi (var. hupehensis), dal fiore molto delicato ed etereo, in toni bianco-rosati. Si sviluppano in tarda primavera fino alla fioritura che avviene in un periodo di solito poco usuale: settembre-ottobre. I fiori sono larghi 6-8 cm.
Esposizione: vogliono zone ombreggiate o a mezz'ombra, ma non eccessivamente umide. Anemone blanda e coronaria possono essere piantati in autunno o a fine inverno (il periodo di piantagione determinerà quello di fioritura, che sarà quindi inizio o tarda primavera), ma sono abbastanza sensibili al gelo. Vanno quindi interrati in posizioni asciutte e riparate, a una profondità doppia rispetto al diametro del rizoma, ed è utile pacciamare con uno strato di foglie secche. Dove la temperatura scende parecchio sotto zero, è consigliabile piantare alla fine del periodo freddo. In estate si possono lasciare indisturbati oppure, se fa molto caldo, le specie coronaria e blanda possono essere estratte e conservate in luogo buio e fresco, per ripiantarle poi a fine stagione. L'anemone giapponese invece, essendo perenne, resta lì dov'è. Se facesse molto freddo, la parte aerea disseccherà e rinascerà a primavera, tutto qui.
Terreno: meglio se non troppo calcareo e soprattutto sciolto, non deve trattenere l'acqua: ideale terriccio universale con aggiunta di sabbia. Alcuni consigliano, per migliorare la germinabilità, di immergere i rizomi per qualche ora in acqua tiepida prima della piantagione. Mi raccomando, appena tiepida!
Annaffiature: si annaffiano poco al momento della piantagione, poi si arrangiano da soli. Sono sufficienti le precipitazioni atmosferiche durante l'inverno. In primavera invece, se fa caldo e piove poco, si può intervenire moderatamente. Un poca più di attenzione se vengono coltivati in vaso, perché c'è più rischio di marciume ma hanno anche maggior necessità di acqua rispetto alle piante che crescono in piena terra. Conviene annaffiare in tal caso seguendo la natura, cioè dando un goccio d'acqua quando piove. Solo se vivete in luoghi particolarmente secchi conviene aumentare le dosi.
Potatura: è necessario solo asportare le foglie secche una volta finito il ciclo di crescita. Gli anemoni sono un fiore molto bello come reciso da portare in casa.
Avversità: non soffrono di malattie se non di una eccessiva sensibilità al marciume. La forma del tubero, tutto bitorzoluto, fa sì che negli incavi possano crearsi zone di marcescenza; il risultato è nefasto, perché in inverno semplicemente muoiono e la pianta non si svilupperà mai. Oltre a dosare attentamente le irrigazioni, conviene piantare il tubero con la parte convessa verso l'alto e quella concava verso il basso, in modo da non offrire "anfratti" per le gocce d'acqua.
Utilizzo: l'uso più spettacolare degli anemoni di taglia piccola, come i blanda e i coronaria, è la piantagione a grandi mani nei prati. Oppure a manciate sotto grandi alberi, dove si desideri un tocco di colore. Evitate ovviamente di metterli vicini a piante che necessitano di tanta acqua. Si possono piantare anche in vaso, pur essendo molto meno d'effetto, e hanno molto successo come fiori da taglio. L'anemone giapponese invece predilige le bordure miste, a lato di vialetti e passaggi, a formare macchie dai colori tenui, avendo per di più un'epoca di fioritura che può illuminare una siepe in un periodo in cui poche altre piante sono in fiore. Anch'esso tollera il vaso ma necessita di particolare capienza, data l'altezza del fiore.
Costo: molto economici i rizomi di blanda e coronaria, che si possono trovare in bustine anche nei supermercati a circa 2 euro. I giapponesi, meno diffusi, si trovano in genere in garden center attrezzati e hanno un costo più alto, anche se non eccessivo: 6-9 euro.
Fitotossicità: come tutte le specie appartenenti alla famiglia delle Ranuncolacee, che annoverano al loro interno piante piuttosto insidiose, gli anemoni sono velenosi per ingestione, sia per l'uomo che per gli animali. In genere comunque non sono appetiti dagli animali domestici in quanto piante basse e discrete. Meglio usare i guanti nel maneggiarli, specie se si devono fare operazioni che causano la fuoriuscita di linfa.
Link correlati:
- se vi piacciono gli anemoni giapponesi, non ancora diffusissimi, potete dare un'occhiata alla collezione del vivaio Buffa, mentre per le altre specie la bibbia rimane come sempre il sito di Floriana Bulbose.
- breve video di Giardinaggio.it con dritte per la coltivazione.
Credo che siano cormi, non so se si possono definire rizomatodi. In ogni caso i miei sono rimasti con ogni ben di Dio, nel giardino dove abitavo un tempo.
RispondiEliminaIn effetti c'è da fare una distinzione. Su Wikipedia li danno cone rizomi,su Gardenia vengono definiti tuberi. Sull'enciclopedia della RHS l'autore distingue tra i giapponesi, che sono rizomatosi, e i coronarica e blanda che sono tuberi. I cormi sono una via di mezzo tra bulbo e tubero, ad esempio crochi e gladioli sono cormi. Credo che abbia cone sempre ragione la RHS. Grazie per il chiarimento Sara, aggiungo la distinzione!
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