Bacche decorative: il cotoneaster

Ci sono molte piante che possono decorare la stagione fredda con colori e frutti particolari. Ma moltissime hanno il "difetto" di essere adatte a terreni acidi.


Una specie da bacca che invece si adatta anche a terreni calcarei, purché ben drenati, è il cotoneaster (cotognastro).




Il nome deriva dal greco kydonia e aster, e significa simile al cotogno. I effetti anche il termine italiano cotognastro ha all'incirca lo stesso significato e sottolinea la somiglianza di foglie e frutti con il melo cotogno, appunto. 

Cotoneaster horizontalis da
Wikimedia Commons - Public Domain

Genere originario dell'Asia (in particolare della Cina, ma alcune specie sono tipiche delle zone himalayane), appartiene alla famiglia delle Rosacee e comprende più di duecento specie, che si differenziano in primis per la permanenza o meno delle foglie: esistono infatti cotoneaster sempreverdi o a foglia caduca, e anche semicaduca (cioè a seconda del clima più o meno freddo si possono spogliare o meno). Alcune specie, in particolare quelle che perdono le foglie, tendono a colorarsi di una sfumatura rossastra in autunno. Si differenziano in secondo luogo per il portamento (ci sono specie alte adatte a siepi, arbusti medi, coi rami a fontana, e specie basse, striscianti o tappezzanti).

Di Pohled 111 - Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=44318728

Le foglie sono alternate, e possono variare nella forma e nelle dimensioni da arrotondate a lanceolate, da piccolissime a dimensioni discrete. I fiori sono bianchi o rosa, hanno la classica forma a cinque petali semplici delle Rosacee e sbocciano dalla primavera all'estate, seguiti poi dai frutti, che possono essere rossi o arancio, molto graditi dagli uccelli.

Cotoneaster salicifolius Repens - Di Photo by David J. Stang - source: David Stang. First published at ZipcodeZoo.com,
CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=61004614

Le specie più diffuse sono cotoneaster horizontalis, arbusto che arriva a circa un metro di altezza e perde le foglie; cotoneaster salicifolius che è invece sempreverde, ha foglie più grandi simili a quelle del salice (come dice il nome) e può diventare anche un albero di quattro metri; cotoneaster lacteus, che ha rami ricadenti, arriva sui tre metri di altezza ed offre una fioritura abbondante seguita da bacche numerosissime e molto persistenti; ci sono poi il cotoneaster dammeri e il cotoneaster salicifolius var. Repens che sono tutti più o meno striscianti, il primo in particolare.


Cotoneaster horizontalis - Di Cillas - Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4172172


Di I.Sáček, senior - Opera propria, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=9581047
Sono piante relativamente facili da coltivare e vengono utilizzate principalmente per siepi basse o alte, ma anche scarpate o angoli difficili, perché tendono a strisciare o ricadere. Nella foto si può vedere in primo piano un esempio di siepe formale bassa di cotoneaster in un piccolo giardino.








E' una specie molto adatta anche per farne bonsai, molto apprezzati dai principianti di questa arte per la sua robustezza, che consente di tollerare qualche errore, inevitabile per i neofiti.
Anche io ne possiedo uno.


Di Mike - originally posted to Flickr as Cotoneaster, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4093548

I cotoneaster sono resistenti al gelo, fino a -10° C le specie sempreverdi e a -15° C quelle a foglia caduca. Si adattano a quasi tutti i terreni se ben drenati. Amano posizioni soleggiate e sono ornamentali anche nei mesi più freddi, offrendo cibo ai volatili.


Di Ardfern - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=12760575

Nella famiglia delle Rosacee esiste una pianta cugina molto simile al cotoneaster, ed è la pyracantha: fiori simili, foglie in alcuni casi simili, bacche simili (la pyracantha ha una maggioranza di specie con bacche giallo-arancio ma ne esistono anche di rosse). Anche la coltivazione è simile. La differenza principale sta nel fatto che la pyracantha è fornita di spine piuttosto lunghe e ha portamento eretto, per cui viene utilizzata spesso per siepi alte e di confine.

Pyracantha - Di John Tann from Sydney, Australia - Spiky bush with orange berries,
CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=38233221



Terreno: si adattano a quasi tutti i terreni, anche calcarei, purché ben drenati, soffrono infatti i ristagni idrici. Si piantano in autunno o in primavera ed essendo piante robuste in genere in piena terra si sviluppano rapidamente senza richiedere troppi interventi. Si adattano abbastanza bene anche alla coltivazione in vaso, consigliata ovviamente per le specie più piccole.

Annaffiature: se in piena terra, devono essere bagnati con una certa regolarità durante il primo anno, dopodiché tollerano freddo e siccità. Se in contenitore bisogna intervenire in modo adeguato alla stagione ponendo particolarmente attenzione ad evitare ristagni che possano soffocare le radici.

Potatura: non necessaria, in quanto hanno un portamento naturale particolarmente aggraziato; se si deve intervenire su legno secco o danneggiato oppure si vuole dare una forma particolare, lo si fa a fine inverno sulle specie non sempreverdi e a primavera in quelle sempreverdi. 

Avversità: piante molto robuste, il pericolo principale resta il marciume radicale, causato da eccesso di acqua. Il cotoneaster inoltre è soggetto al colpo di fuoco batterico, una malattia che purtroppo colpisce molte rosacee, compresa la pyracantha e alcuni alberi da frutto. E' una malattia per cui non ci sono cure. Si manifesta con grave deperimento della pianta a partire dalla cima e piano piano si estende anche alla zona sottostante, con bruciatura dei germogli, dei fiori e dei frutti. La pianta infetta va immediatamente distrutta, bruciandola, e la malattia andrebbe per di più segnalata al locale servizio fitosanitario, perché mette a rischio diverse colture agricole in quanto molto contagiosa. 

Utilizzo: Piante estremamente versatili, robuste e ornamentali, a seconda del portamento sono utilizzate come tappezzanti, come arbusti o piccoli alberi, per formare siepi, in vaso, nei giardini rocciosi, su pendii e scarpate, e sono anche molto usati per la loro resistenza come arredo urbano in aiuole, parchi e spartitraffico.

Costo: sono abbastanza economici, piccole piante in vasetto per il giardino roccioso possono essere comprate tra i 5 e i 10 euro, ovviamente il costo sale con l'aumentare delle dimensioni e in caso di specie meno diffuse. I più costosi sono i bonsai che possono costare anche centinaia di euro se di bella forma e di età longeva.

Fitotossicità: molto amate dagli uccelli, le bacche non sono però commestibili e pare che nell'uomo l'ingestione causi mal di stomaco. Non sono comunque velenose.




Link correlati:

- Per chi vuole approfondire in dettaglio, sul sito Verde e Paesaggio trovate due pagine molto dettagliate in cui si illustrano varie specie di cotoneaster più o meno diffuse. Una scheda parla dei cotoneaster in generale e una dei cotoneaster sempreverdi

- Per chi vuole approfondire l'aspetto della coltivazione bonsai consiglio di leggere questa scheda sul sito Pagine Verdi Bonsai

- Un breve video di Portale del Verde sul cotoneaster horizontalis e il suo uso.


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