Il tocco tropicale degli ibischi

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Non è un caso che diversi paesi tropicali lo considerino fiore nazionale, iniziando dalle Hawaii, passando per la Malesia, e attraverso la Polinesia finendo con la Corea del Sud. L'ibisco è un fiore conosciuto fin dall'antichità (pare che il nome derivi dal greco, forse un riferimento al sacro ibis, l'uccello sacro degli Egizi; la tradizione dice che sia stato così battezzato da Dioscoride, medico del I secolo dopo Cristo).
Appartiene alla famiglia delle Malvacee, e in effetti assomiglia come struttura del fiore alla malva comune che troviamo spontanea alle nostre latitudini. Ci sono moltissime specie di ibisco diffuse al mondo, circa 240 per essere precisi. Alcune sono coltivate come piante da fibra per la produzione di carta (hibiscus cannabinus), altre a scopo alimentare (hibiscus esculentus produce frutti allungati commestibili che hanno una vaga rassomiglianza con le zucchine, detti okra o gombo). Forse l'utilizzo più più famoso è come tisana: il karkadè altro non è se non un infuso derivato dai calici fiorali essiccati dell'hibiscus sabdariffa.