Piante succulente: kalanchoe blossfeldiana

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Appartenente alla famiglia delle Crassulacee, la kalanchoe è una pianta succulenta, cioè che immagazzina l'acqua dentro i propri tessuti.
Sono definite succulente quelle che noi tradizionalmente chiamiamo "piante grasse". Le foglie e i fusti di queste piante infatti fungono da deposito di acqua che utilizzano nei periodi di aridità. Se ne tocchiamo le foglie o i fusti, vediamo come siano carnosi, e questo è dovuto proprio a questa capacità di "riempirsi" di acqua. Anche la peluria in alcune specie può fungere da riparo per il caldo eccessivo, e la trasformazione delle foglie in spine, tipica delle cactacee, serve ad evitare di perdere acqua tramite l'evaporazione, e la parte "verde" della pianta rimane il fusto, spesso ingrossato per fungere meglio da serbatoio. I cactus sono tutte succulente (ma non viceversa, non tutte le succulente sono cactus, esistono anche specie con caratteristiche diverse, come quella che vediamo oggi).
Tra le più di cento specie di kalanchoe, vedremo quella più diffusa a livello ornamentale, ovvero kalanchoe blossfeldiana.







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La kalanchoe blossfeldiana, originaria del Madagascar, ha delle belle foglie verde scuro, carnose, lucide, dai margini più o meno dentati. Il nome kalanchoe pare derivi dal nome cinese, e Roberto Blossfeld fu colui che la introdusse in Europa nel 1932.  La pianta produce lunghi steli che portano mazzetti di fiori, tecnicamente detti corimbi (fiori con peduncoli in posizioni alternate ma che finiscono con i capolini alla stessa altezza). Questi possono essere a fiore semplice (in questo caso hanno la forma di piccoli imbuti) o a fiore doppio (e allora il fiore viene ad assomigliare ad una piccola rosellina). Ampia la scelta dei colori: bianco, giallo, rosa, albicocca, fucsia, arancio, rosso.

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Le kalanchoe sono ottime piante per le zone assolate dei terrazzi, ma vengono utilizzate anche come piante da appartamento, specialmente nel periodo invernale, in cui vengono messi in vendita esemplari forzati. La pianta è perenne, ma ha la caratteristica di fiorire quando le ore di luce sono poche (pianta brevidiurna, come la classica Stella di Natale). Per cui, una volta sfiorita, non è facile ottenerne nuovi getti fiorali. Inoltre, per le specie forzate, è bene abituarle pian piano al sole, se le spostiamo dall'ombra del vivaio direttamente al terrazzo possiamo stressarle.
La pianta inizia a soffrire sotto i 10 gradi e non può essere tenuta all'aperto se non in climi miti, e completamente asciutta. Durante la bella stagione va annaffiata con oculatezza, perché gradisce terreno umido ma è facile vittima di marciumi e funghi.

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In alcuni testi consigliano di ripararla dal sole cocente delle ore centrali della giornata, ma sul mio terrazzo le kalanchoe prendono il sole dalle 14 al tramonto nei mesi estivi e non hanno mai sofferto. Certo bisogna che le annaffi un poco di più, ma stanno benissimo. Mentre con me soffrono in appartamento, dove molti invece le coltivano con successo. Credo sia una questione di luce, se in ombra amano comunque posizioni molto luminose. In generale, comunque, sono piante robuste, con unico nemico l'eccesso di acqua.

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Esposizione: molto luminosa se in appartamento, all'esterno anche soleggiata. Temperatura minima invernale 10 gradi, tollera temperature inferiori solo se tenuta completamente asciutta e comunque non sopporta il gelo.

Terreno: si può usare un terriccio per cactus, ma va bene anche terriccio universale comune, tenendo presente che va curato particolarmente bene il drenaggio sul fondo. Concimare a dosi dimezzate solo durante la bella stagione.

Annaffiature: in estate, specie se esposte al sole, vogliono un buon apporto, ma senza nessun tipo di ristagno. Intervenire solo quando il terriccio tende all'asciutto. In inverno si può tenere anche a secco, o comunque limitare di molto le erogazioni di acqua. Essendo di solito in riposo, è il periodo più a rischio di annaffiature eccessive; questo non vale ovviamente per le piante forzate che fioriscono in inverno, che è bene annaffiare (sempre senza esagerare) e lasciare un po' all'asciutto subito dopo che sono sfiorite, per farle riposare. Le piante forzate sono comunque sempre più delicate di quelle che vengono vendute fiorite nella giusta stagione.

Potatura: si tolgono solo le foglie e gli steli appassiti. Come molte succulente, si propaga facilmente per talea.

Avversità: piante robuste, occasionalmente possono essere attaccate dalle cocciniglie, ma i nemici principali sono muffe e marciumi, che si sviluppano in caso di eccesso di acqua e clima umido. Le muffe causano macchie sulle foglie e gli steli, biancastre o grigie. Il marciume invece si presenta con foglie gialle e mollicce e un generale deperimento. Una volta colpite dal marciume, quasi sempre le piante muoiono. Regolare le annaffiature è sempre la migliore prevenzione.

Utilizzo: fioriere all'aperto; esemplare da appartamento; molto utilizzata anche nei cesti composti dai fioristi perché le foglie verdi e i fiori sono molto decorativi anche assieme ad altre varietà da interno. Se coltivata in piena terra nelle regioni molto miti, raggiunge dimensioni più ampie. Spesso viene utilizzata come annuale perché può avere difficoltà a rifiorire; altri invece la apprezzano anche per l'ornamento delle foglie lucide a rosetta e la coltivano come perenne.

Costo: una pianta media può costare 2 o 3 euro, è una specie facile da trovare ed economica.

Fitotossicità: è tossica per i gatti, può dare problemi gastrointestinali e al cuore.

Link correlati:

- Un video su kalancohe e guzmania tratto dalla trasmissione Rai "Detto Fatto".

- Su elicriso.it trovate, oltre alla blossfeldiana, altre specie di kalanchoe meno diffuse, con foto descrizione e coltivazione, noché spiegazioni sui parassiti più diffusi.

- Su Wikihow c'è una spiegazione (anche se un po' superficiale) su come stimolare alla fioritura una kalanchoe: potare, mettere al buio, riportare dopo qualche settimana alla luce e rinvasare. Il sistema somiglia a quello utilizzato per la Poinsettia o Stella di Natale, ma ahimé non sono mai riuscita, la pianta comincia effettivamente a ricacciare ma non rifiorisce o addirittura muore poco dopo. Se volete provare e ci riuscite, sarò felice di saperlo!

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