Hoya carnosa


A grande richiesta, questo articolo sarà dedicato a una pianta non molto diffusa e poco presente nei vivai classici, tanto che ho dovuto acquistarla presso un vivaio specializzato in essenze tropicali. Ultimamente però  sta diventando molto di moda.
Si chiama Hoya Carnosa, battezzata così in onore del giardiniere e botanico Thomas Hoy.
Le Hoya sono circa 200 varietà e questa che vi presento è una delle più famose, ma ce ne sono molte altre altrettanto belle e forse più difficili: hoya bella, hoya linearis, hoya pubicalyx... Appartengono alla famiglia delle Apocynacee e in Italia vengono chiamate "fiori di cera", per l'aspetto dei fiori a forma di stella, che essendo traslucidi e carnosi sembrano quasi artificiali.



Sono piante originarie delle foreste tropicali di Asia e Oceania, ma si adattano al clima mediterraneo. Qui parleremo della carnosa che è la specie più diffusa e più facile. Essa ha un portamento lianoso; nel suo habitat originario vive infatti come epifita, come alcune specie di orchidee, allungando i suoi tralci lungo i tronchi di qualche albero ospite.



Viene coltivata come pianta ornamentale per le foglie a volte molto particolari ma anche (e aggiungo io soprattutto) per la bellezza dei fiori; essi nascono all'ascella delle foglie e anche sui rami nudi, in ombrelle semisferiche, portati da un lungo peduncolo. I petali esterni sono ricoperti da una fitta peluria mentre il centro è una stella lucida, di colore rossastro.
Durante la notte ogni fiore secerne una goccia di nettare di color trasparente, ben visibile, e che emana un profumo molto forte per attirare gli insetti impollinatori.


By Frank Vincentz - Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1402428

In genere la si coltiva in cesti o panieri da appendere, come pianta ricadente, o si guidano i tralci lungo supporti adeguati. I tralci possono essere lunghissimi! All'inizio si allungano nudi, poi si coprono di fiori e infine di foglie.
In climi molto miti le si può coltivare anche all'aperto, ma in quasi tutta Italia conviene ricoverarla durante l'inverno o coltivarla in appartamento.



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Vuole però moltissima luce e non sole diretto, quindi necessita di una finestra molto vicina e senza schermature. Io ho risolto il problema mettendola in camera e facendola crescere ricadente su uno scaffale apposito. Soluzione da non copiare se si ha sensibilità al profumo, perché di notte si fa particolarmente sentire. Ma a me personalmente non dà affatto fastidio. 
Ricordo di averne visto un esemplare nella canonica di una chiesa, i cui tralci ricadevano giù dagli scaffali della biblioteca. Uno spettacolo davvero affascinante.
Per chi vuole strafare, esistono anche varietà di Hoya carnosa con fogliame variegato! Si chiamano Hoya carnosa "Tricolor" o "Variegata" (si trovano in commercio anche con i nomi di "Krimson Queen", coi bordi variegati di bianco e/o rosa; "Krimson Princess" che ha bordi verdi e variegata bianca e/o rosa all'interno; "Suzy" che ha foglie verdi con bordi bianchi).

By Wayne Boucher - http://www.cambridge2000.com/, CC BY-SA 2.5,
https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1883335

Coltivarla non è difficile, ma........
Ha bisogno di luce e di particolare attenzione nelle annaffiature.
Entriamo nel dettaglio.

Esposizione: obbligatoria molta luce diretta, se mattutina anche non schermata da tendaggi; ma niente raggi solari. Se pensate che vivono arrampicandosi sugli alberi delle foreste tropicali, comprendete questa necessità: vogliono un luogo molto luminoso ma ombreggiato. Se la pianta non riceve abbastanza luce si offende e ci ricatta: non produce fiori, o se ne produce, cadono senza aprirsi. Frustrante, no? Essendo la sua principale attrattiva, capite bene che la luce è un elemento essenziale. Ideale una bella vetrata esposta a est. La mia è esposta a sud-est ma avendo un piccolo tratto di tettoia riesco ad evitare il sole diretto che può bruciare le foglie. Tollera bene il caldo, anche fino a 35 gradi. Soffre sotto i 10. Se la coltivate all'aperto, ricoveratela all'interno o in serra ai primi freddi.

Terreno: non particolarmente esigente, richiede terreno leggero e assolutamente non umido. Ideale un terriccio molto poroso, come quello che si utilizza per la piante grasse: è una pianta che apprezza il terriccio leggermente acido, quindi l'ideale è una bella manciata di terriccio di foglie alleggerito con sabbia, corteccia o perlite, in modo che l'acqua coli via velocemente. Rinvasare ogni due o tre anni; preferisce vasi non troppo larghi.

Annaffiature: vietato annaffiare troppo. Il ristagno idrico causa molto facilmente marciume radicale. Non lasciare acqua nel sottovaso, non esagerare con le irrigazioni in inverno (basta una volta ogni tanto, anche ogni 15 giorni). In estate aumentare le innaffiature, facendo attenzione a non far ristagnare acqua; potete magari aggiungere un concime come quelli per orchidee per stimolare la fioritura, ogni mese circa e dimezzando le dosi rispetto a quando indicato sulla confezione. Se l'atmosfera è calda meglio nebulizzare le foglie che eccedere nelle irrigazioni.

Potatura: la Hoya non si pota. Non si tolgono nemmeno i peduncoli fiorali una volta caduti i fiori, perché spesso rifiorisce proprio lì dove ha già fiorito. Quindi non toccatela con arnesi da taglio a meno di non dover togliere parti morte.

Avversità: a parte le scottature solari (macchie brune sulle foglie) e il marciume delle radici, di cui si è già detto e che si risolvono con buoni metodi di coltivazione, questa specie è soggetta agli attacchi di cocciniglia cotonosa. E' un piccolo insetto bianco facilmente riconoscibile proprio perché ricoperto da una specie di farina biancastra che ricorda il cotone. Si insediano lungo i rami e sotto le foglie per succhiare la linfa. In caso di attacco lieve, basta toglierle con un bastoncino di cotone imbevuto di alcool. Altrimenti serve un prodotto anticocciniglia (insetticida o olio minerale).
La mia si è ammalata l'anno scorso ma per fortuna non è servito ricorrere a nessun presidio se non alla rimozione manuale. Se invece le foglie ingialliscono, è un chiaro sintomo di eccesso idrico.

Utilizzo: può ricadere libera, appesa in cesti, si può far crescere come rampicante lungo un sostegno adatto (canne o fili di ferro, ringhiere, balaustre).

Costo: mediamente costosa, anche perché la si trova difficilmente nei vivai o nei garden center generici. Si trova facilmente su internet, nei siti che vendono piante grasse e piante tropicali.  In quelli più economici la si trova a partire da 15-20 euro, a cui ovviamente vanno aggiunte le spese di spedizione. Se avete la fortuna di conoscere qualcuno che ne ha un esemplare, potete farvi dare una talea apicale (cioè tolta dalla parte iniziale di un ramo, circa 10 cm) e metterla a radicare; il periodo più adatto è il mese di giugno. Sui social esistono gruppi appositi di scambio e vendita talee, di carnosa e altre specie, perché quando ti innamori di una hoya poi le ami tutte e finisce che diventi collezionista. È successo anche a me!

Fitotossicità: la pianta appartiene alla stessa famiglia degli oleandri, le Apocynacee. Non è velenosa come suo cugino Nerium Oleander, ma la linfa può essere irritante e se viene ingerita da animali domestici può dare disturbi gastrointestinali anche seri. Se avete cani o gatti "rosicchiapiante" necessita attenzione.

Curiosità: di recente, per alcune ricorrenze, in specie San Valentino, sono comparse in molti garden center, vivai e supermercati delle piantine grasse con una unica foglia  a forma di cuore: si tratta di talee di foglia di una cugina della nostra Hoya Carnosa, la Hoya Kerrii. Se ben coltivate, daranno origine a una pianta dalle foglie succulente e a forma di cuore, con fioritura simile alla nostra specie tipo.

By Tangopaso - Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=29910573


Link correlati:

- Le Hoya sono piante di cui ci si innamora. In molti paesi ci sono società botaniche dedicate a questa specie, nonché collezionisti incalliti. Trovate una monografia completa e chiara sul blog Stranepiante.

- In inglese, il sito della Associazione Internazionale della Hoya. Sempre in inglese, la bibbia di tutti gli amanti del genere: The Genus Hoya - Specie and cultivation - A. Wennstrom/K. Stenman, 2008. Costa un sacco di soldi ma ha fotografie a dir poco sbalorditive. Purtroppo non si trova facilmente, se volete tentare andate su Cactusbookstore.

9 commenti:

  1. Non l'ho mai avuta, purtroppo rigorosi limiti di spazio mi impongono l'acquisto solo di piante rustiche.

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  2. Ho una Hoya Carnosa da 3 anni...purtroppo non ha mai fiorito...Qualche consiglio?????

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    1. In genere le hoya non fioriscono per tre motivi principali. Uno è la giovane età: se la pianta è una talea possono passare diversi anni (anche 3 o 4) prima che inizi a fiorire. In questo caso non resta che curare la pianta come al solito, magari aggiungendo all'acqua di irrigazione un pochino di concime liquido ricco di potassio (come quello per piante fiorite), ma dimezzando le dosi riportate sulla confezione per evitare il rischio di bruciarla; una volta al mese circa, direi. Il secondo è la mancanza di luce, di cui risentono moltissimo. A volte non fiorisce proprio, a volte la mancanza di luce può portare anche alla caduta dei boccioli senza che questi si aprano (successo anche a me il primo anno di coltivazione). In questo caso consiglio di verificare la posizione, di preferire ove possibile una finestra o una vetrata esposta a sud, da schermare con una tenda nelle ore più calde del pomeriggio (il sole del mattino per la mia esperienza non necessita di schermature, lo regge benissimo). Il terzo: preferiscono vasi piccoli, se rinvasate in contenitori troppo grandi possono saltare la fioritura. Evitare il rinvaso annuale: meglio ogni 2 ma anche 3 anni, e in contenitori appena più grandi, in modo che le radici si abbraccino strette strette. Altro piccolo trucco: se forma solo il peduncolo fiorale ma poi i fiori cadono, non rimuovere mai il peduncolo stesso perché è da lì che poi si formano i fiori successivi. Spero di essere stata utile e mi auguro che tu possa presto ammirare i fiori di questa splendida pianta; a volte si fanno attendere ma l'attesa è ben ripagata. Ho sentito molti appassionati lamentarsi di mancate fioriture e poi invece improvvisamente la pianta si è "svegliata". Sono convinta sia solo questione di tempo e magari di una esposizione un pochino più luminosa.

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    2. Grazie di cuore per la risposta,ma sopratutto per la speranza che mi hai dato..la pianta e' frutto di una talea fatta da mia mamma...8 mesi dopo,mia mamma e'morta..Ecco perche'mi sta a cuore cosi tanto..E'l'unica cosa viva che mi e'rimasta da lei...Vederla cosi rigogliosa mi fa sentire mia mamma sempre accanto a me...Grazie!!
      Ioana Marchelli

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    3. Ti capisco benissimo. Vedrai che fiorirà.

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    4. Grazie,Grazie,Grazie...

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  3. Consigli per evitare che la goccia di nettare sporchi il pavimento? Qualche idea per posizionarla? Grazie

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    1. Le gocce sinceramente non le ho mai viste cadere fin sul pavimento e non mi creano problemi, ma io ho le piante in scaffali quindi l'una sopra l'altra; e in terra del semplice gres porcellanato che pulisco con una passata di straccio bagnato e detersivo. Su pavimenti pregiati o delicati se non è possibile spostare le piante in luoghi migliori opterei per una protezione.
      Io personalmente ho uno scaffale di legno a 5 piani e le tengo tutte lì, davanti a una portafinestra che dà a sud-est; se uno teme che si rovini il pavimento può mettere un a specie di tappetino in tessuto sotto i vasi in modo che eventuali detriti o fluidi possano essere puliti o rimossi più facilmente. Basta che siano in tessuto e non plastica perché le radici devono "respirare".

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    2. Per la collocazione invece se il clima lo consente e abbiamo spazio l'ideale sarebbe tenerla all'aperto, ma questo è possibile solo al Sud e sulle zone costiere, altrove si può tenere fuori in estate in luogo semiombreggiato (non sole diretto nelle ore calde) e ritirare all'interno in autunno. Essendo piante rtipiche del sottobosco, vivono alla grande in cesti appesi ai rami di alberi, all'ombra della chioma, riproducendo quello che sono in natura: liane fiorite.
      Personalmente ho due terrazze esposte al sole estivo e quindi le tengo in casa tutto l'anno ma in posizione strategica, davanti a una finestra a sud-est e molto vicine ai vetri. In inverno luce diretta in estate uso le tendine bianche per schermare il sole nelle ore piú calde.
      Alcune specie tendono ad essere rampicanti (serve dar loro un sostegno a cui aggrapparsi) e altre ricadenti, personalmente preferisco quelle ricadenti quindi stanno bene in alto, davanti a grandi vetrate, come su una libreria o scaffale in salotto, o in un luogo molto luminoso a ricreare con altre specie o con altre hoya un angolo di foresta tropicale. In particolare, avendo esigenze di luce simili, anche se sono meno bisognose di acqua, le abbino spesso a orchidee, specie phalaenopsis. Le mie vivono felici in condominio.

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